Cosa si nasconde dietro le trame al neon di Kristin Gerber

La Bel-Air Fine Art Gallery mette in mostra il lavoro di una nuova star dell'arte astratta russa, che è diventata nota al mondo grazie ai premi francesi Jeune Vague. Kristin Gerber – vale la pena ricordare questo nome.

La sala è piena di opere della serie creata da Kristin Gerber negli ultimi tre anni. La grande tela, la prima dall'ingresso, è riempita di strisce verticali e tratti unici, formando un cordone di tre colori. Dal basso iniziano in blu, diventano arancioni e terminano con una punta gialla. La fiamma ha un aspetto diverso ma evoca un'associazione immediata. Questo dipinto ha dato il nome a tutta una serie di opere, le ‘Fiamme’, tutte presenti nella galleria.

Kristin Gerber si impegna nella pittura come progetto strettamente razionale. Persegue l'idea artistica fino ad esaurirne le possibilità. Ad esempio, i dipinti "Fiamma" sono tratti verticali con un pennello largo dipinto con tre colori. Gerber dirige questo pennello in un unico movimento, ruotandolo in modo che i tre colori si fondano sulla tela. Quindi lava la tela in modo che rimangano solo le macchie di vernice essiccate, dando l'impressione di trasparenza. Kristin Gerber rimuove i momenti soggettivi dall'immagine, dalla calligrafia personale ai motivi. Non sceglie un colore, quindi ne usa tre contemporaneamente. La pittura diventa così un'indagine di laboratorio. La cosa sorprendente è che questo modo di lavorare rende possibile ciò che è stato a lungo disapprovato nell'era moderna: l'affermazione che i suoi dipinti sono colorati, decorativi e belli può essere presa come una critica devastante. Ma a Gerber non importa e ha sviluppato da tempo il proprio linguaggio visivo e vi rimane radicalmente devoto.

La mostra di Kristin Gerber offre agli spettatori un'esperienza visiva insolita. Ad esempio, le opere della serie NeoGeo sono interessanti da studiare. La tela è ricoperta da un groviglio di linee disposte a tessitura e dipinte in vari colori. Osservando l'opera di Bela si ha l'impressione di una rete di tubi, le cui linee si sovrappongono. Ma più ti avvicini al suo lavoro, più le linee sembrano sfocate, tanto che lo spettatore potrebbe pensare di aver bisogno di nuovi occhiali.

Lo spettatore interpreta immediatamente tre dipinti da parete a soffitto come raffiguranti tende. Bela applica questi tratti con un pennello estremamente largo e dipinge in diversi colori. Questa è solo una sovrapposizione di movimenti di disegno. Le sue opere fanno vedere più lontano il cervello e riempiono di significato l'oggetto astratto. Ecco perché la sua opera d'arte è così magica, sebbene sia creata in modo del tutto razionale: il processo di creazione lascia sempre dei vuoti nella percezione.

Con Kristin Gerber, il semplice rimane semplice. Eppure, avendo una profonda conoscenza del processo pittorico, lavora per garantire che l'artista si nasconda dietro i dipinti. Ha creato un nuovo lavoro per la Bel-Air Fine Art Gallery e ha dipinto un muro con un motivo caotico e colorato che ricorda un'immagine creata dall'intelligenza artificiale. I tratti, sovrapponendosi, stanno per raccogliersi in un disegno, ma l'immagine sfugge. Non rimane che una sensazione dolorosa come se avessi dimenticato qualcosa ma non capissi esattamente cosa.

Kristin Gerber è al Bel-Air Fine Art Gallery (Calle del Spezier, 2765 - San Marco I-30124 Venezia) fino al 13 settembre 2022.

Rossetti Brigitta è assegnista di ricerca post-dottorato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa e la Fondazione Marino Marini di Pistoia. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell'Arte presso la Scuola Normale, completando una tesi sulla pittura del Quattrocento a Venezia dal titolo Difficoltà di Alvise Vivarini. Russetti sta preparando il primo catalogo ragionato di Lazzaro Bastiani. La sua ricerca si concentra sulla pittura rinascimentale dell'Italia settentrionale e sulla scultura moderna europea e affronta questioni sia di intenditore che di critica. Più recentemente, Rossetti ha rivolto la sua attenzione alla presenza a Firenze di artisti francesi come Marcellin Desboutin e Édouard Manet, con prossimi articoli sull'argomento che saranno pubblicati su 'Print Quarterly' (prevista per la primavera 2023) e 'Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz' (previsto per l'autunno 2023). Sta inoltre collaborando all'organizzazione di una mostra dedicata al pittore romantico Giuseppe Bezzuoli, la cui apertura è prevista alla Galleria degli Uffizi nel 2025.

5 augusto 2022

di Rossetti Brigitta

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