Documentario concettuale nel minimalismo di Linda Johannesdottir

Lo scorso novembre, il Frac Centre-Val de Loire di Orleans, in Francia, ha ospitato la mostra "Heart Behind the Grid" di Linda Johannesdottir, mostrando una straordinaria combinazione di astrazione complessa e sentimenti nudi sulle tele che hanno attirato l'attenzione.

Lo stile di Linda Johannesdottir è passato dall'astrazione geometrica colorata gestuale a quella più laconica. All'inizio, Linda ha incorporato singoli oggetti nel suo lavoro, ma poi ha sviluppato una combinazione unica di questi elementi estetici, utilizzando una vasta gamma di documenti personali e souvenir - copie di certificati di nascita, fotografie di famiglia, annotazioni di diario e quaderni scolastici - sotto fitti dipinti o disegnati griglie e altri motivi geometrici. Linda ha trovato il proprio modo di esprimersi nella pittura, facilitata dall'inclusione di materiale trovato nelle sue opere. Ciò ha permesso di creare strati semantici aggiuntivi "subconsci" sotto la pittura "a mano libera".

Per Linda Johannesdottir, i documenti personali rappresentano un modello della vita sociale di una persona: identità, relazioni, status, origine, cittadinanza, vocazione e famiglia. Linda utilizza immagini fotografiche e dipinte delle sue mani nei suoi nuovi dipinti. Sta sperimentando l'inclusione di altre parti del proprio corpo nelle sue opere, rendendo le sue tele ancora più intime e franche. L'audace tavolozza di colori scelta per queste opere riecheggia i suoi primi dipinti, in cui l'artista stava ancora cercando di trovare la sua strada.

Incorporando le immagini del suo corpo in un soggetto che si autogenera, Linda Johannesdottir porta il suo lavoro in un nuovo territorio concettuale, ampliando il suo repertorio per includere autoritratti performativi. Interessata all'arte minimalista, combina abilmente l'uso post-minimale dei materiali pittorici con un approccio più personalizzato a tecniche formali austere, creando il suo stile di intimo minimalismo, incorporando una storia personale in questi dipinti apparentemente semplici.

Olivia Colombo è una dottoranda in Storia e Filosofia dell'Arte presso l'Università del Kent, nel Regno Unito. La ricerca di Marta si concentra sull'artista italiano Alik Cavaliere e su come il fermento artistico nella Milano del secondo dopoguerra abbia forgiato correnti artistiche anticipando alcune delle più significative tendenze artistiche successive. Marta ha conseguito una MRes in Curatorial Knowledge presso Goldsmiths, University of London, un Master in Estetica e una laurea in Filosofia presso l'Università di Milano. Attualmente sta trascorrendo un semestre all'École du Louvre di Parigi. I suoi principali campi di interesse comprendono la critica d'arte, il mecenatismo artistico e la storia della scultura e della pittura tra la fine dell'Ottocento e il Novecento.

2 febbraio 2020

di Olivia Colombo

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