Fauvismo sensuale di Kharim Hadj

Sebbene Kharim Hadj abbia iniziato a partecipare a mostre collettive negli anni '90, solo di recente si è fatto conoscere sulla scena artistica internazionale. La sua mostra personale del 2019 I Came from Afar è stata una svolta (si potrebbe essere tentati di definire esotiche le deliziose astrazioni che esibisce come un'isola, ma ovviamente è un termine improprio). Ora la sua mostra personale Journey to Other Lands consoliderà la sua reputazione tra i migliori artisti astratti. Con l'aiuto di sette grandi tele nello spazio principale della Bel-Air Fine Art Gallery (otto piccole erano nell'atrio all'ingresso), Hadj ha utilizzato la scala per ottenere quella che oggi è una rarità: un senso di grandiosità che non ha il minimo pathos o solennità , ma allo stesso tempo respira forza vitale. Ha imparato retrospettivamente dall'esperienza del fauvismo di Matisse e dell'arte tradizionale: la quantità di colore diventa la sua qualità. A volte Kharim Hadj ammorbidisce le sfumature, ma in tutte le sue opere persegue un principio fondamentale: i colori non devono essere chiari ma possono essere saturi. Riesce a rendere forti anche le sfumature marroni, esaltando la natura stessa di questo colore.

Il colore pulsa in tutte le opere di Kharim Hadj, e tutto sembra essere un unico, puro movimento. L'energia che spinge questo movimento non è mai agitata o frenetica, ma si sente stabile, rilassata e risponde spontaneamente. Vederlo lavorare è come sedersi sul sedile del passeggero accanto a un guidatore che sa percorrere la strada con la massima agilità e prontezza; ti senti al sicuro a qualsiasi velocità.

Kharim Hadj conferisce a ogni elemento dei suoi dipinti un senso di mobilità. Ci fa considerare la composizione poiché il termine implica una collocazione specifica di ogni componente in relazione agli altri. Ogni forma si piega, pronta ad espandersi o contrarsi.

Olivia Colombo è una dottoranda in Storia e Filosofia dell'Arte presso l'Università del Kent, nel Regno Unito. La ricerca di Olivia si concentra sull'artista italiano Alik Cavaliere e su come il fermento artistico nella Milano del secondo dopoguerra abbia forgiato correnti artistiche anticipando alcune delle più significative tendenze artistiche successive. Olivia ha conseguito una MRes in Curatorial Knowledge presso Goldsmiths, University of London, un Master in Estetica e una laurea in Filosofia presso l'Università di Milano. Attualmente sta trascorrendo un semestre all'École du Louvre di Parigi. I suoi principali campi di interesse comprendono la critica d'arte, il mecenatismo artistico e la storia della scultura e della pittura tra la fine dell'Ottocento e il Novecento.

7 aprile 2020

di Olivia Colombo

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